ID: 021.02.07
Riprendendo il discorso dell'incontro con il Sindaco:
La prima cosa che mi ha detto è che non mi conosceva e che quella sarebbe stata l'occasione per conoscerci dimenticando che prima delle elezioni ho perso qualche ora del mio tempo per incontrarlo faccia a faccia per mettermi a disposizione per qualunque cosa gli fosse servito per svolgere il suo servizio sociale (a gratis).
In merito al fatto che non ho chiesto udienza a sua signoria, giudicate voi se questa lunghissima lettera, che gli ho spedito il 22 luglio del 2008, possa essere considerata una mancanza di comunicazione.
Come preciso nella mia lettera la forma scritta la ritengo più efficace perché ti consente di organizzare meglio i concetti. Non mi ha dato nessunissimo riscontro.
Chi ne ha voglia legga la lettera che riporto nei commenti a questo post e poi giudichi se il suo contenuto assomiglia a quelli della petizione e alle altre lamentele di oggi (a otto mesi da quella prima volta).
E' lunga ma vale la pena farsi una idea.
21 commenti:
AL SIGN. SINDACO DEL COMUNE DI
CASTELLAMMARE DEL GOLFO
Buongiorno Sig. Sindaco,
con la presente nota desidero esprimerle, assieme ai complimenti per lo schiacciante successo e agli auguri per un proficuo lavoro, le mie personali considerazioni in merito a quello che mi augurerei accadesse a Castellammare.
Queste stesse considerazioni potrei farle a voce ma ritengo che la forma scritta in questo caso sia preferibile; si riesce meglio ad organizzare i concetti da esporre e a curare la completezza dei periodi oltre a consentire, al mittente prima e al destinatario dopo, la possibilità di ripeterne la lettura dopo riflessione.
La chiave di lettura della presente è in ogni caso l’amicizia, la mia incondizionata fiducia nel suo operato e la voglia di fare qualcosa di buono per migliorare per quanto possibile la qualità della vita nella nostra piccola comunità.
Pertanto laddove sentisse una punta di amarezza o di critica più o meno volontaria usi sempre la chiave di lettura sopra specificata.
Riflessione n. 1
(Le stade di “Fraginesi”)
Esiste una zona nel nostro comune (Fraginesi) che per destinazione prima naturale e poi amministrativa è stata definita “Zona territoriale omogenea “C3-3”, zona di villeggiatura con tipologia a case sparse, caratterizzata dalla presenza di edilizia unifamiliare singola o accorpata”. Nella precedente stesura del piano urbanistico l’amministrazione l’aveva fornita di piano attuativo particolareggiato pertanto qualunque proprietario poteva costruire le sue unità immobiliari con la massima facilità e comodità previa la spesa del progetto e il pagamento dei “famigerati” oneri concessori. Questa zona ha fornito alle casse del comune, nel corso dei dieci anni di validità del piano, svariati milioni di euro che la legge imponeva di spendere per l’urbanizzazione del territorio.
Non un solo euro è stato mai speso per tale zona che ormai assume la valenza di un vero e proprio nucleo urbano. Non dico opere di urbanizzazione secondaria che pure sarebbero importanti, ma opere di urbanizzazione primaria che invece sono indispensabili. Se dà uno sguardo alle planimetrie di P.P. di Fraginesi si accorgerà che il progettista aveva previsto una rete di strade da metri dodici così fitta ed estesa da fare invidia alle più caotiche città; in verità aveva esagerato e bisognava ridimensionarne il numero ma il livello zero ritengo che sia veramente inaccettabile. E’ vero, credo che la legge non abbia mai specificato che le somme pagate da una zona dovessero essere spese sulla stessa, ma qualcosa bisogna farla, almeno il minimo necessario di decenza.
L’unica viabilità esistente è quella proveniente dall’epoca fascista e precedente e da allora solo opere di rappezzatura, mai un rifacimento, un ampliamento, una rettifica, una bonifica. Ma da qualche anno non si fanno più nemmeno i rappezzi, le buche si allargano sempre di più fino a raggiungere le dimensioni di una macchina, la loro densità aumenta e si infittisce non consentendo nemmeno lo slalom per evitarle (se ne scansi una becchi l’altra non c’è alternativa), la vegetazioni ai bordi delle strade cresce di volume e di robustezza ridimensionando la larghezza delle carreggiate, le chiome degli alberi delle proprietà limitrofe alle vie sopradette costringono i mezzi pesanti a pericolosi percorsi contorti.
In particolare mi riferisco al tratto che da “passo Satiro” porta all’antica chiesetta di “Maria SS di Custonaci” e prosegue per c/da Pilato. E’ il percorso del pulman che, fra l’altro, è costretto a passare ogni giorno in un tratto molto tortuoso, poco ampio e a picco sulla sottostante “Dacala secca” sostenuto (si fa per dire) da un muro di sostegno in chiara crisi statica.
Ogni ultimo mercoledì di agosto in quella zona si effettua una processione e di solito, qualche giorno prima, l’Amministrazione provvede al taglio dei rovi ai bordi del percorso, ma questa volta credo che qualcosa in più bisognerebbe farla e preferibilmente prima dell’ultimo mercoledì di agosto perché dopo ritorniamo tutti alle nostre attività paesane e la perfetta percorribilità della suddetta strada assume una valenza meno pressante. E’ questione di dignitosa cura del bene comune e della sicurezza dei cittadini. Fra l’altro è un intervento ascrivibile all’urgenza e alla indifferibilità con costi veramente ridicoli per quanto attiene all’intervento di chiusura delle buche.
L’intervento sulla rete generale della zona pur rivestendo carattere di priorità può essere affrontato con molta più calma e razionalità. Solo poche strade ma strategicamente dislocate in modo da evitare percorsi tortuosi, polverosi, pieni di rovi che ti rigano le carrozzerie (senza distinzione fra le nuove e le stagionate).
Ripeto, i soldini li abbiamo dati alla comunità in forma sostanziosa e la comunità ci deve e si deve fornire di una rete viaria magari appena decente.
Riflessione n. 2
(L’organizzazione dell’Ufficio Tecnico)
Pensavo che già dal giorno successivo al suo insediamento avesse intenzione di correre al capezzale dell’U.T. per studiare un modo per sbloccare le pratiche che da anni sono congelate in dispregio di qualunque regola umana e legale. Va bene l’emergenza ma questa non può diventare sistemica. Occorre trovare procedure di emergenza (anche coraggiose e fuori da canoni soliti) per reagire e risolvere. Se non si riesce a gestire l’ordinario perché mancano le risorse umane nei quadri dell’Amministrazione si può:
1. chiedere aiuto ai cittadini volenterosi (sento tutti i giorni colleghi che sarebbero disposti a collaborare a costo zero per il superamento dell’emergenza);
2. sburocratizzare tutto quello che è sburocratizzabile nel rispetto delle leggi e regolamenti (siamo arrivati al punto che per cose assolutamente stupide e insignificanti si aprono procedure complicate e farraginose che mettono in ginocchio un ufficio senza un ritorno utile a nessuno. Il cittadino e costretto ad inutili spese ed attese estenuanti per effettuare qualunque azione che richiederebbe magari un semplice sopralluogo e un versamento e invece diventa un giro di scrivanie intasate da cose importanti e da cose molto meno importanti ma il risultato è la paralisi.);
3. predisporre dei progetti “a scopo” con il personale disponibile ma non per ripartire sovvenzioni a pioggia ma compensi basati su risultati oggettivi e misurabili;
4. stabilire con i tecnici operanti sul territorio dei rigidi protocolli procedurali per le varie tipologie di pratiche in modo da consentire una veloce e poco discrezionale istruttoria e un successivo veloce iter di rilascio dei provvedimenti amministrativi anche basati su una maggiore assunzione di responsabilità da parte del tecnico libero professionista.
5. Riflettere sull’effettivo bisogno del mantenimento di una Commissione Comunale Edilizia che, nel campo dell’edilizia privata, è una assoluta perdita di tempo senza ricadute positive sul cittadino. (Ieri, prima che il governo affidasse il potere decisionale e di firma ai Dirigenti, il Sindaco aveva potere discrezionale di rilasciare o meno, sotto la sua responsabilità, il provvedimento amministrativo anche con il parere contrario dell’Ufficio competente e per questo si avvaleva del lavoro di una Commissione che pertanto era “consultiva” e a suo esclusivo servizio (lo aiutava a decidere), ma oggi se si verificasse che il Dirigente dell’ufficio desse parere negativo e la C.C.E. invece fosse del parere di accogliere la richiesta, Lei crede che il Dirigente possa essere costretto alla firma del provvedimento? Ma anche nel caso contrario, Lei pensa che il dirigente firmerebbe contro il parere della Commissione o preferirebbe “in autotutela” conformarsi al parere di questa? Allora è doppiamente dannosa, è una Commissione che non aiuta nei tempi di istruttoria, perché questa deve essere fatta da un tecnico dell’ufficio, e non serve a niente perché se il suo parere è discorde da quello del Dirigente quel parere è perfettamente inutile o anche dannoso. L’intervento della C.C.E. comporta un aggravio di procedure e di tempi assolutamente non trascurabile ne sopportabile vista l’emergenza. La C.C.E. ha una sola utilità quella di permettere al politico di segnalare ulteriori poltrone di “sottogoverno” ma la Sua Amministrazione dovrebbe essere quasi immune da questa malattia. Ci rifletta. Riflettiamoci senza preconcetti ne acredine gratuita. La C.C.E. ora ha compiti ben più alti: è chiamata ad esprimersi su cose di rilevanza cittadina e intercomunale e di notevole importanza come le linee guida per la stesura dei piani, il parere sulle opere pubbliche, valutazione socio-politiche sull’organizzazione urbanistica del paese ecc.)
6. Vigilare sulla tendenza di ogni ufficio a personalizzarsi eccessivamente sul soggetto che lo gestisce. La cosa è in parte umanamente comprensibile ma anche pericolosamente tendente a sviare su binari non del tutto accettabili. Ricordo la sua idea elettorale di rimettere (se mai ci fosse stato) il cittadino al centro dell’Aministrazione. La Burocrazia esiste per organizzare al meglio la società e rendere la vita più facile e sicura ai cittadini. O no?!
Ognuno dei punti trattati potrebbe essere oggetto di approfondimenti capaci di riempire ulteriori pagine ma poi la cosa diventa troppo stancante e quindi poco efficace. Se solo qualcuna di queste provocazioni la incuriosisse sarei disponibile a presentarle ulteriori approfondimenti.
Riflessione n. 3
(Trasparenza)
La cosa che più mi ha colpito del suo programma è la promessa di una Amministrazione “trasparente”, ma anche gli uffici devono diventare “trasparenti” bisogna che si formi la certezza delle procedure, la cognizione dei tempi burocratici, la controllabilità del rispetto dell’ordine di presentazione.
Chi vuole mantenere un certo controllo sulle cose (leggasi anche discrezionalità) tende a dire che questi sono aspetti poco significativi e che l’importante è che l’ufficio funzioni. Io sono assolutamente convinto che l’occasione fa l’uomo ladro e che la presenza di regole ferme aiuti ad essere retti. Da tantissimi anni tutte le normative e i regolamenti prevedono che alla presentazione di una pratica edilizia l’ufficio competente a riceverla rilasci una “certificazione” ben precisa che poi costituisce requisito essenziale per il successivo esercizio dei diritti da parte del cittadino. Tale certificazione non è stata mai rilasciata. Oggi non si comunica più nemmeno il nome del “responsabile del procedimento” perché, a quanto pare qualche burocrate che la sa lunga, ha sentenziato che il responsabile è sempre il capufficio e che quindi la comunicazione è praticamente superflua. La legge sulla trasparenza amministrativa quando si riferisce al responsabile descrive un funzionario che non deve rimandare a nessun’altro per rispondere al cittadino sullo stato della pratica e sui tempi necessari, quindi questa figura non può essere confusa con il Dirigente che non può essere a conoscenza dello stato di tutte le pratiche ma dovrebbe per ciascuna rimandare ad altri che comunque dovrebbero essere chiaramente e velocemente individuabili.
Sembra uno slogan ma è una mia certezza: “La trasparenza comincia dal protocollo”.
Con l’avvento del protocollo informatico non ha più senso che tutto venga consegnato alla sede centrale e che poi venga smistato ai vari uffici con un ritardo che in certi casi arriva al mese (e non sono frottole ad effetto). Il cittadino potrebbe benissimo presentare i documenti e le integrazioni presso l’U.T. con l’annullamento dei tempi morti (oggi integrare una pratica con qualsiasi banale fogliettino vuole dire fermarla per almeno venti giorni).
Il protocollo è unico, ma i terminali possono essere tanti. Ma la mia mente contorta pensa che anche questo è un mezzo per drenare, rallentare, controllare, punire, prendere tempo; ma questo non può essere valido per la Sua Amministrazione, non le serve, non le è congeniale, quindi perché non ristrutturare, alleggerire, umanizzare questo freddo strumento pericoloso, sempre e comunque nel rispetto della legge.
Riflessione n. 4
(Viva il turismo ma proteggiamo il cittadino)
Quest’anno, (sembra una beffa proprio perché il vento di novità porterebbe ad attendersi altre cose) è scomparsa nei posteggi a pagamento l’opzione della tariffa per i residenti, sembrerebbe che nessuno abbia pensato di regolamentare onestamente le tariffe. Non credo che questo possa essere ascritto alla Sua Amministrazione ma ora il nostro interlocutore è Lei.
Conveniamo tutti che il forestiero che viene a godersi le nostre spiagge per una intera giornata paga ben volentieri un posteggio alla modica cifra di 2,50 €, il prezzo è onesto, d’altronde è scritto a caratteri cubitali “Per tutto il giorno”.
La questione è che per uno che sta una giornata intera ce ne sono 100 che invece per infinite ragioni stazionano per un tempo inferiore alle due ore. Questo, ripetuto per tutti i giorni e per un paio di mesi (relativamente al residente) comporta un peso esagerato e rimane comunque la sensazione che ci sia un approfittamento poco ortodosso. Ritengo che l’Amministrazione avrebbe il potere ed il dovere di vigilare affinché non si formassero cartelli o situazioni di monopolio che danneggerebbero il cittadino che ha pur diritto di mescolarsi fra i turisti per godere delle bellezze del suo territorio.
Riflessione n. 5
(Il tavolo tecnico)
Sarebbe auspicabile (ma questa è la più utopica di tutte le altre esposte sopra) che esistesse un tavolo tecnico attorno al quale si potesse tranquillamente discutere fra liberi professionisti e funzionari sulle priorità, procedure, regole di comportamento, protocolli di intesa, interpretazioni del Piano urbanistico, del Regolamento edilizio e della normativa in genere. Questo avrebbe diverse ricadute come:
- semplificare la vita a tutti gli operatori del settore (pubblici e privati);
- raggiungere il risultato di poter fornire al cittadino consulenze certe ed univoche indipendentemente dal tecnico che li espone;
- confrontare le singole conoscenze accrescendo il proprio bagaglio culturale e professionale;
- cercare di raggiungere il risultato di sentirci tutti professionisti al servizio del paese indipendentemente dall’essere libero o impiegato perché tutti abbiamo un solo scopo, facilitare la vita del cittadino naturalmente nello svolgimento di una attività che comprende pur sempre un corrispettivo economico.
Fin dal primo momento ho avuto la certezza che Lei fosse l’uomo giusto al momento giusto ma ho una sola paura e cioè quella che non appena insediato fosse sommerso da tali e tante responsabilità con ricadute penali per tutto quello che altri non hanno fatto ma che in ogni caso la legge pretende che sia espletato con urgenza, che non gli resti il tempo per mettere il cittadino al centro del sistema e per la soluzione dei piccoli problemi in attesa che sia maturo il tempo per la risoluzione dei “massimi sistemi”.
Non vorrei essere nei suoi panni, ma oggi il mio ruolo è quello di spronarlo e sostenerlo e il suo è quello di operare al meglio.
Buon lavoro.
Castellammare del Golfo,
Ing. Martino Di Benedetto
Lettera molto rispettosa, utile, rispettabile, sensata, coraggiosa.
E' assurdo che non ti abbia degnato di una risposta.
E' molto deludente questo comportamento; ci saranno probabilmente dei problemi che impediscono la celerità delle azioni, ma questo non c'entra con il dedicare un'oretta del proprio tempo per rispondere ad un proprio datore di lavoro.
L'importante è non demordere finchè non si ottiene giustizia, è questione di tempo.
Continua così! Bravo
Riccardo Gioè
Vedo che tutto quello che avevi chiesto con la petizione nella realtà era una richiesta fatta in tempi non sospetti quando pensavi che il sindaco Bresciani fosse il "Messia" mandato dal cielo per risolvere tutti i problemi del paese, capisco anche il tuo rammarico e la tua amarezza per come sei stato trattato. Se corrisponde al vero quello che tu asserisci, che ti ha rinfacciato delle cose che possono definirsi "discorsi di caffe", o di "cortile", veramente c'è da riflettere veramente e pensare: "ma per chi abbiamo votato"? Può darsi che attualmente il sindaco è preso da tanti problemi e sta perdendo la testa? Si sente dire in giro che la ditta esclusa dalla gara per la raccolta dei rifiuti "Traina", abbia fatto ricorso al T.A.R e lo stesso ha sentenziato che non poteva essere esclusa e risulta vincitrice dell'appalto. Se tutto ciò corrisponde al vero dovremmo cominciare a preoccuparci per la maniera anomala con la quale si è svolta la gara d'appalto. Un ex fans del sindaco Bresciani
Gentile sig. Di Benedetto,
è un "vigliacco" anonimo che le scrive semplicemente per farla riflettere su alcune cose. Lodevole la sua iniziativa della petizione ed il suo impegno riguardo i problemi dell'UT, non c'è che dire. Però...
Mi risulta che lei è un ingegnere, no?
Sta dimostrando di avere una visione alquanto limitata dei compiti di un sindaco. I problemi del paese non sono soltanto i problemi dell'UT (che a lei e a molti altri stanno molto a cuore). Un sindaco deve occuparsi di ogni aspetto problematico di questo paese, e per prima cosa deve risolvere problemi di primaria importanza. Per lei, la priorità dovrebbe essere l'UT. Per molti le priorità sono i rifiuti, l'acqua, le strade, lo sport, la cultura etc.. Come la mettiamo? Come dice lei, mettiamola sul piatto, bene!
Ha idea di quanti giovani devono spostarsi fuori per trovare un lavoro? Sa quante persone si stanno inventando dei nuovi lavori perchè il loro settore economico era in crisi? Ha per caso sentito parlare di crisi negli ultimi tempi?
Non si deve stupire se il settore dell'edilizia, nel quale lei lavora, è in crisi, perchè i tempi sono duri per tutti, non solo per lei.
Però, non tutti ci stiamo prendendo la briga di "suggerire" al sindaco l'agenda e gli interventi per risolvere i problemi del proprio settore economico. Se aveva le idee così chiare, perchè non si candidava anche lei alle scorse elezioni?
Penso che abbia fatto bene a proporre la petizione, però ora sembra che stia esagerando un pò, mettendola sul piano personale.
Non se la prenda a malo per quello che le dico. Utilizzi le mie considerazioni come un invito a riflettere, perchè mi sembra che si stia lasciando trasportare un pò troppo dai suoi interessi personali (edilizia) senza considerare che in un paese come Castellammare, dove gli sprechi e le facili assunzioni del passato hanno creato un sistema di impiegati che non hanno alcune capacità professionali, non è tutto nelle mani di un sindaco.
Per il sig. anonimo:
sicuramente un Sindaco ha tanti doveri e tante seccature, è senz'altro un'affermazione condivisibile, così come è da condividere il fatto che non ci sia soltanto l'ufficio tecnico che non va a C/mare, ma tante, tantissime altre cose; e poi c'è la cd. crisi, o presunta tale, che peggiorerebbe ancora di più le cose, no?
Tutto vero, forse.
Ma un sindaco, essendo un "amministratore pubblico", ha tra le sue primarie responsabilità anzitutto quella di rendere conto del suo operato ai propri cittadini (e non solo ai suoi elettori, ma anche a chi non l'ha votato, dato che rappresenta tutti i residenti del comune che lui amministra).
Dunque, e questi sono miei punti di vista,
penso che sia sacrosanto avere un comportamento critico/polemico nei riguardi di una persona che non si degna neanche di dare ascolto ai suoi elettori, mostrandosi quantomeno sprezzante della fiducia ricevuta.
Chi le parla è andato via da C/mare da 5 anni, per studio e lavoro, dunque sono coinvolto in prima persona da tutto ciò.
E non importa, non mi frega nulla, se parliamo di ufficio tecnico, di rifiuti, di acqua, o di mancanza di lavoro;
il punto, prima ancora di tutti i problemi reali che ci sono, è un altro, e viene molto prima di tutti gli elenchi fattibili da chiunque, sindaco, amico del sindaco, o nemico del sindaco, ed è il seguente:
l'atteggiamento colmo di mediocrità e bassezza di chi, come ha fatto lei, è capace (lo sanno fare tutti) solo di prendere le difese di qualcuno (magari un amico) andando contro iniziative lodevoli altrui e, a C/mare, del tutto innovative; non sarebbe meglio pittosto che criticare proporre un modo per dare una mano al sindaco, che a quanto sembra non saprebe da quale problema iniziare?
Lei davvero ritiene degno e lodevole "fare riflettere" l'autore del blog che "non tutti si prendono la briga di suggerire al sindaco l'agenda..." degli interventi da effettuare?
Dunque sta affermando che sarebbe meglio continuare all' "old style" , cioè assistere come silenziosi spettatori ai silenzi e all'inoperatività dell'amministrazione e subirne le eventuali decisioni?
Mitico...non ci avevo pensato...giuro...
Forse ha ragione lei, signor anonimo...
Ah, bel nome.
Riccardo Gioè
Visto che sto facendo la mia tesi di laurea sull'argomento (la rappresentanza e la tutela degli interessi sul mercato), è bene che vi informi dell'esistenza di cose belle, però purtroppo non in Sicilia, ahinoi...
Guardate cosa fanno questi... ;) e prendiamo tutti esempio da questo comune! E' un sito istituzionale, dunque fonti 100% attendibili e vere.
http://www.comune.grottammare.ap.it/modules.php?name=News&file=article&sid=294
"l'atteggiamento colmo di mediocrità e bassezza di chi, come ha fatto lei, è capace (lo sanno fare tutti) solo di prendere le difese di qualcuno (magari un amico)..."
Mi pare che sia proprio quello che sta facendo lei, nei riguardi del suo amico autore del blog.
Come immaginavo, sono stato totalmente travisato. Il mio pensiero è molto semplice: se tutti ci mettessimo a fare come sta facendo il suo amico ingegnere, pensa che potessimo ottenere qualcosa? Fondamentalmente ognuno di noi, allora, dovrebbe sostenere una petizione per chiedere qualcosa che riguardi la propria professione. Il risultato? una miriade di iniziative frammentarie che non raggiungono nemmeno le 50 firme totalmente inutili! Se volete fare così, fate pure.
Gentilissimo sig. “Anonimo”,
l’aggettivo “vigliacco” può attribuirsi a chi offende in forma anonima non a chi esprime una propria opinione, certo sarebbe auspicabile presentarsi ma ritengo che sia molto meglio esprimersi da anonimo che non farlo affatto. Oggi il silenzio è una delle cose più pericolose che ci possono essere. Di silenzio si muore, e non esagero.
Quindi, se ho capito bene la tua teoria, un buon cittadino deve tacere in attesa che la persona alla quale ha dato il mandato operi e questo silenzio deve durare ad oltranza fino a quando non si farà eleggere Sindaco e allora potrà fare a modo suo.
Come idea di democrazia partecipativa mi pare un poco debole.
Ognuna delle problematiche che hai citato è primaria ed importante, ma secondo la tua teoria nessuno può lamentarsi o suggerire una soluzione perché l’altro gli dirà sempre che c’è qualcosa d’altro da fare di altrettanta urgenza.
Mi accusi di avere una visione limitata perché io parlo delle cose che conosco. Il guaio italiano forse sta proprio nel fatto che troppi parlano su cose che non conoscono. Sono Ingegnere e parlo della mia attività non ci trovo niente di stonato.
Io mi auspico proprio il contrario di quello che dici tu e cioè che ogni cittadino che si sentisse di avere qualcosa da dire la dicesse e se è uno specialista molto meglio. Che sarà mai?! Chi è stato chiamato ad amministrare potrà ben perdere qualche ora a leggere le proposte. Magari fosse così invece di questo popolo muto in attesa dello sfascio totale.
Ma la cosa che mi fa perdere le staffe è che non riesco a fare capire il concetto che voglio esprimere e lo ripeto ancora una volta:
“io sto chiedendo che venga applicata la legge e che il fatto che anche prima la legge non venisse applicata non mi consola affatto”
Per fare quello che chiedo non ci vuole un euro di denaro pubblico. Io chiedo chiarezza e legalità non celerità.
Caro “anonimo” se pensi che chi si espone come ho fatto io possa farlo per interesse economico non hai capito proprio niente. Io da questa avventura riceverò solo pesci in faccia, ripicche e una cospicua perdita economica e mi posso comunque permettere di farlo perché mal che vada ho sempre lo stipendio di insegnante e c’è un momento nella vita in cui dici “basta, io voglio provare a vivere da cittadino e non da suddito”.
La petizione è una cosa e la lotta personale con Bresciani è altra cosa.
La lotta personale si è aperta ora con le offese infamanti e gratuite che mi ha buttato addosso pur sapendo lui stesso quanto possono essere scomode certe amicizie e che uno, quando è in buona fede, non sta a riflettere su certe associazioni maligne.
“Omnia munda mundis”
La mia visione delle cose non immagini nemmeno quanto sia grande e quanto io veda in modo chiaro e angosciato il pericolo che incombe su di noi (ma noi Italiani) altro che i nostri piccoli problemi paesani, ma io penso e credo fortemente una cosa, ciascuno deve focalizzare un problema alla volta e battersi per risolverlo e se il problema è piccolo meglio ancora perché forse aggiustando un piccolo problema di base scompaiono per incanto anche quelli più grandi che avevano le radici fortemente radicate su quello piccolo. (Non so se riesco a farmi capire).
No, non è tutto nelle mani di un sindaco. Ma gli assessori e i dirigenti pagati a sudore di sangue che ci stanno a fare?
Riccardo! Ma che dici! Mi vuoi forse stravolgere le menti dei nostri illuminati amministratori? Se leggono queste cose gli scoppierà il cervello.
Pensa che in quel famoso incontro casuale con Bresciani mi ha confidato che lui non frequenta internet perchè è pieno di schifezze.
Ma che cavolo di pagine clicca?
Caro Anonimo
inizio col dire che io non ho ancora mai incontrato l'Ing. Di Benedetto, perchè l'ho conosciuto tramite il blog, nei panni di una persona che scriveva cose a mio giudizio giustissime e sentite da tante persone.
E siccome i giusti vanno premiati (certo, un ingegnere è normale che in primis parli dell'UT) sarà mio piacere incontrarlo per parlarne davanti ad un buon caffè, offerto da me (e che premio!!) ;)
Questo giusto per dirle che non tutti abbiamo per prassi quella di difendere gli amici pure se hanno torto...
Continuiamo:
Lei dice di essere stato travisato; può darsi che io abbia travisato le sue parole, ma di certo c'è che non ammiro affatto l'atteggiamento di chi, come lei, ritiene sbagliato "prendersi la briga di..." e giusto invece continuare a subire passivamente.
Lei magari è un privilegiato, dunque non ha mai subito decisioni dall'alto?
O forse le stanno bene queste decisioni non prese?
Vuole forse che le acque non si smuovano?
No perchè a me sembra che si sente toccato in prima persona e vede in questi discorsi liberi e democratici (quindi polemici, visto che le cose non funzionano) una sorta di pericolo. Ma magari traviso ancora.
E siccome sono bravo a travisare, se così fosse, me ne dispiaccio e me ne scuso, pur tuttavia non continuando a comprendere come mai l'Ing. di Benedetto e il sottoscritto parlino dietro un Nome e un Cognome, lei invece si nasconde dietro ad una tastiera, magari seduto su una comoda poltrona..
Forse è la timidezza?
Anch'io sono timido, tranne quando penso che ciò per cui mi batto sia sacrosanto.
Vorrei anche cercare di rispondere a quanto da lei affermato, dicendole che sono d'accordo con lei sul fatto che non si possano fare petizioni per ogni cosa; e infatti a mia memoria non ne ricordo altre a C/mare! Forse questa è la prim? (spero la prima di tante altre!)
Forse non si otterrà nulla, ha ragione lei; forse non è neanche il modo per ottenere qualcosa; ma questi discorsi valgono in paesi normali, in posti in cui le cose vanno come dovrebbero andare e le leggi si rispettano.
Ma lei crede che se ci sono state 50 persone che hanno messo la faccia e hanno firmato una petizione per ottenere cose così banali, per le quali c'è già la legge che parla chiaro e che impone certi comportamenti, io non debba avere qualche dubbio che il nostro sia un comune "anomalo"?
Una razza strana?
Forse le sta bene e le piace che le leggi vengano ignorate?
Non credo che in nessun altro fra i più degli 8.000 comuni d'Italia ci sia la necessità di firmare una petizione popolare per ottenere l'apertura dei cancelli di un ufficio tecnico!!
Vogliamo continuare a scherzare?
Io direi di no, direi che abbiamo scherzato a sufficienza, e direi che è ora che i giovani che ci credono e che vivono nella nostra realtà debbano scendere in campo.
Se lei non ci crede, non la biasimo, perchè neanche io sono convinto al 100% che tutto ciò funzionerà.
Ma so per certo che le cose, in un modo o nell'altro, vanno migliorate e che dovranno cambiare. C'è tanto scontento in giro.
Lamentarsi come fa lei (accusare di "petizionismo" un cittadino) non serve a nulla.
Invece "prendersi la briga di" contribuire alla creazione dell'agenda del sindaco è un atteggiamento attivo, positivo, democratico, che può portare vantaggi a chiunque non abbia nulla da nascondere o da temere.
In che categoria rientra lei?
E si firmi, è una questione di correttezza verso chi, come lei, interviene in una discussione pubblica.
Con tanti anonimi che sono intervenuti, lei chi è: anonimo n. uno o anonimo n. sedici?
Fa prima a scrivere un bel nome di fantasia, tipo....Peppe ecco!
Peppe mi piace, è molto castellammarese.
In tutto.
Con i miei saluti,
Riccardo Gioè
Intanto saluto Riccardo. E gli volevo dire che lo capisco: in quanto giovane studente vede le cose in modo diverso di come le può vedere una persona con tanta esperienza e tante disillusioni alle spalle. Ma non per questo bisogna arrendersi...anzi.
Due riflessioni telegrafiche all'attenzione di tutti (anche dell'Anonimo) a cui volevo dire che lo capisco: forse ha paura (legittima) di ritorsioni....ma a volte un pò di coraggio fa bene.
La prima: che l'edilizia sia il volano dell'economia, non solo castellammarese, è provato dal fatto che anche a livello nazionale con il PIANO CASA il Governo sta pensando proprio di rilanciare questo settore contro la crisi. Sbloccare l'edilizia (ed il suo indotto) è un imperativo irrinunciabile per rimettere in moto tutti gli altri settori dell'economia. E' un fatto talmente banale che non mi dilungo oltre. Castellammare in particolare ha vissuto, oltre che di terziario, principalmente di edilizia (abusiva e seconde case) pertanto fare funzionare l'Ufficio Tecnico sbloccando le centinaia di pratiche edilizie significherebbe dare una boccata d'ossigeno vitale per tutta l'economia e non interessa solo gli ingegneri, gli architetti, i muratori, gli impiantisti, gli artigiani, i rivenditori di materiale edile, di calcestruzzo, i commercianti.... ma tutti i cittadini.
La seconda riflessione: io stento a credere che ancora l'Ufficio Tecnico sia aperto al pubblico soltanto il Venerdi mattina. Perfino gli Uffici della Soprintendenza sono aperti il martedi mattina ed il mercoledi pomeriggio....
Penso che sia una cosa molto grave.
Di più (non sono avvocato però...):
non pensate che possa configurarsi il reato di interruzione di pubblico servizio?
Se posso permettermi, vorrei dire al Sindaco che a volte, piuttosto che andare allo scontro scontentando tutti, sarebbe forse più 'umano' scendere dal piedistallo (sul quale lo abbiamo collocato proprio noi...) ed ascoltare quello che hanno da dire i suoi elettori....
Buon lavoro a tutti e (a Riccardo): studia, studia, studia.
Ciao Zio!
come va?
Tu pensi paura di ritorsioni? Può darsi, come può darsi che non possa comprendere alcuni meccanismi, fortunatamente...
Però in quanto a disillusioni o esperienze che ti mostrano come gira il mondo, purtroppo non mi ritengo secondo a nessuno, anche se mi rendo conto che me ne dovranno capitare ancora tante, per fortuna!
Sennò sarei morto, no?
UN abbraccio forte, e si...studio...anche troppo...forse!
Riccardo Gioè
Non sapete confrontarvi con altri che hanno punti di vista diversi dai vostri..
Ma avete idea di quante cose sono sbagliate a Castellammare e "per legge" sono diritto di tutti? Il diritto di avere una città pulita, senza rifiuti, la legalità, l'istruzione, la cultura... Il diritto di avere acqua a disposizione per tutto l'anno, il diritto di avere uffici che funzionano senza dover cercare l'amico che ti fa "passare la pratica". Secondo voi sono problemi nati ora? In particolare quest'ultimo elemento è stato un problema mooolto comune nella passata amministrazione, però sembrava che a tutti andasse bene perchè non ricordo nessuno, a parte rifondazione, che si lamentava. I commissari hanno portato un pò di legalità, che lo vogliate o no, con la conseguenza di bloccare tutto perchè di legale c'era ben poco a Castellammare. Perchè non dite pure questo? Ora viene la voglia di legalità a tutti. E ben venga! Però non vi meravigliate se ci vuole del tempo per raggiungere certi obiettivi, perchè la colpa di questa situazione è di chi l'ha creata in passato, tutte persone che avete voluto voi e che erano anche amici vostri. Chi non ha peccato....
E poi si, non voglio firmarvi! Non me ne frega niente di cercare visibilità, non vi sta bene? Potete eliminare i commenti come fanno altri
Anonimo 1 (ti piace così?)
Come fai a dire che non "sappiamo" confrontarci se stiamo facendo proprio questo.
Non serve a nessuno metterla in politica partitica e buttarla sul "noi" e "voi" è ormai retaggio di un passato dove nessuno può dire di non aver avuto colpe dirette o indirette.
E non firnarti! basta che non esci dal seminato ma non ribaltare la frittata scambiando la correttezza per voglia di protagonismo e visibilità.
Poi vorrei capire perchè parli sempre al plurale: "non sapete", "potete eliminare", quà non c'è nessuna associazione a delinquere ma solo una persona che vuole lottare per un paese migliore e non capisco che cavolo c'entra continuare a fare riferimenti al passato. Ma non riuscite mai a pensare al futuro? Il fatto che io decidessi di tacere ti servirebbe a qualcosa? Aiuterebbe il paese?
E no, il passato c'entra, eccome! La situazione di oggi è figlia delle porcate che si facevano in passato, del clientelismo che regnava sovrano nell'Ufficio Tecnico, dei "vecchi bei tempi" ormai andati quando si davano concessioni edilizie molto discutibili.
Il plurale lo uso perchè siete in 2 a confrontarvi con me, o forse sarebbe meglio dire polemizzare.
Alle prossime elezioni SINDACO l'Ing. Di Bemedetto.
Saluti Mimmo
Mimmo, pure il mio nome ti sei dimenticato?
Non farei mai il Sindaco.
Avere delle idee non significa saperle realizzare nonostante le beghe di palazzo e le briglie burocratico-legislative.
Ma se uno si fa avanti perché ritiene di averne la stoffa deve poi operare, possibilmente nella legalità, e far vedere qualche risultato. Fare le piccole cose e lavorare sulle grandi.
Comunque io una guardata al sito suggerito da Riccardo la darei, vedessi mai che venisse qualche idea.
Ciao
Scusa Martino... ma dove sono finiti gli altri argomenti del blog? Quello sulla sanatoria, sul tavolo tecnico PRG, Regolamento edilizio... etc. etc. Non è facile trovare quello che si cerca... Non credi che si dovrebbe migliorare l'interfaccia utente?
Scusate, avevo disattivato inavvertitamente la funzione archivio. Ora è tutto a posto. Spero.
Caro vito, qualcuno (e non è la prima volta che capita,) prova a mettere sul blog commenti a mio nome (come quello su "Ing. Di Benedetto Sindaco", o in stile "Tragedie" come in altre occasioni). Me ne sono accorto l'altra volta ed è per questo che non sono più intervenuto sui blog. (E penso di non intervenire più). Ho deciso infatti di non partecipare più a queste forme di discussione.
Ci sono molte cose che in linea di principio condivido, tantissime sulle quali a mio parere stai sbagliando atteggiamento.
Ma questo è solo il mio pensiero.
Pensiero che so esprimere, in corretto italiano, senza il rischio di travisamenti e senza bisogno di nascondermi.
Se vuoi possiamo parlarne come possiamo parlare di ciò su cui sto lavorando (in silenzio) nel ruolo di consigliere comunale.
Mi ero reso e sono disponibile ad avviare un tavolo tecnico, ma non ho, ad oggi, ricevuto nessuna proposta e sen non sbaglio tu stesso lamentavi la "scarsissima" partecipazione dei colleghi "tecnici".
Per il resto ribadisco di non condividere assolutamente la logica intrapresa.
Con affetto. Mimmo Bucca.
Capisco la tua posizione e la rispetto. Purtroppo le nostre strade pur essendo pressoché parallele non possono coincidere.
Tu conservi la calma di chi sa di essere vicino alla stanza dei bottoni e chiedi a me la stessa calma e pacatezza dimenticando la mia posizione di discriminato ufficiale (e non è paranoia).
Il disinteresse dei colleghi è ormai acclarato e non ci provo nemmeno a continuare a proporre il messaggio di collaborazione. Che ognuno cuocia nel proprio brodo, ormai sono arrivato alla determinazione di combattere per le mie convinzioni a livello personale senza curarmi se sono condivise.
Continuerò a dire quello che mi passa per la testa senza aspettarmi appoggi da nessuno.
Auguri per tutti.
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