domenica 26 dicembre 2010

MA COME SI FA A PRENDERE CERTE CANTONATE!!! - VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!

Mi proponevo di non scendere in dettagli tecnici ma non posso farne a meno.

Dovendo lavorare per portare qualcosa di caldo in tavola non sempre si riesce a informarsi direttamente delle cose che accadono e spesso ci si appoggia su chi dovrebbe invece per mestiere e compiti specifici fare questo lavoro certosino e informare gli altri.

Ho letto l’avviso che il comune di Castellammare ha emanato, per iniziativa dell’Assessore all'urbanistica, in materia di approvazione del Piano Paesistico, di cui riporto uno stralcio:

“«Il piano pubblicato disciplina l’intero territorio comunale –spiega l’assessore all’Urbanistica, Marilena Barbara- sia le zone già sottoposte a vincolo della Soprintendenza, che le aree fino ad oggi escluse, stabilendo criteri che ne vincolano l’attività edilizia, indipendentemente dalla destinazione urbanistica attribuita dal piano regolatore generale. ……….”

Sono rimasto sconcertato e irratissimo per il fatto che i nostri Amministratori si fossero fatti buggerare in un modo così tragico senza reagire, a caldo ho scritto il precedente articolo ma poi, calmandomi e prima di accettare tale interpretazione, ho deciso di leggere attentamente i contenuti del Decreto con risultati STRABILIANTI.

In tale Decreto non esiste nessuna imposizione (se non dei semplici, sia pur pericolosi indirizzi programmatici e pianificatori) sulle zone che non erano gravate dal vincolo della Soprintendenza.

Tale affermazione non deriva da alcuna particolare masturbazione mentale del sottoscritto, ma solo dalla lettura dell’art. 3 (efficacia) delle Norme di attuazione del Piano Paesistico così come modificato dal Decreto di approvazione del 20 settembre 2010.

La cosa strana è che il comune di Castellammare del Golfo aveva presentato questa opposizione lamentandone la consequenziale confusione nell’applicabilità dell’art. 4 dello stesso regolamento, ma poi non si è curato di accertarsi che tale opposizione aveva trovato accoglimento e che quindi il decreto di approvazione aveva rimodulato l’art. 3 ridando al comma 2 dello stesso il significato che doveva avere fin dal principio.

In poche parole, il comma 2 dell’art. 3 del Regolamento di Attuazione del Piano Paesistico di Ambito 1 recita (riporto in rosso le parti aggiunte o sostituite):

“ Gli indirizzi programmatici e pianificatori hanno valore di conoscenza e di orientamento per la pianificazione provinciale e locale; le direttive e prescrizioni dovranno essere assunti come riferimento prioritario per la pianificazione provinciale e locale che dovrà adeguarsi alle previsioni del Piano Paesistico, apportando agli strumenti urbanistici le modifiche necessarie per renderli coerenti e rispondenti al P.T.P., entro 18 mesi dalla data di pubblicazione sulla G.U.R.S. del decreto di approvazione del presente Piano, ai sensi dell’art. 145, comma 4, del codice.”

Naturalmente per capire il significato del comma bisogna avere prima acquisito in significato di:
- Indirizzi programmatici e pianificatori
- direttive
- prescrizioni
dettagliatamente definiti nel primo comma dello stesso art. 3 che riporto:


Art. 3 - (Efficacia)

1. Il piano articola la normativa in indirizzi programmatici,direttive e prescrizioni:

indirizzi programmatici e pianificatori, definiscono gli indirizzinecessari per assicurare il onseguimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali ed ambientali e della loro corretta fruizione; interessano paesaggi meritevoli di tutela ma non vincolati; costituiscono una precisa indicazione per le politiche dell’Assessorato regionale per i beni culturali e ambientali.
Hanno valore di conoscenza e di orientamento per la programmazione economica, per la pianificazione territoriale provinciale e per la pianificazione urbanistica comunale;

direttive, riguardano paesaggi sottoposti a vincolo ai sensi e per gli effetti degli artt. 136 e 142 del codice; hanno una ricaduta cogente sulle politiche territoriali e sugli strumenti urbanistici e costituiscono variante agli stessi. Hanno effetti diretti sulla pianificazione provinciale e locale, generale e settoriale, sui progetti, piani o programmi sottoposti ad approvazione dell’Amministrazione per i beni culturali e ambientali. La coerenza con tali direttive e l’osservanza delle prescrizioni costituiscono condizioni necessarie per il successivo rilascio delle approvazioni o nulla osta previsti dalla legge, sia tramite procedure ordinarie che nell’ambito di procedure speciali (conferenze di servizi, accordi di programma e simili);

prescrizioni, costituiscono norme vincolanti per quegli elementi o categorie di beni ricadenti in aree vincolate ai sensi degli artt. 136 e 142 del codice e individuati nelle tavole di analisi in base
alle loro caratteristiche distintive e nella tav. 2 di piano (Componenti del paesaggio).

MA COME SI FA A PRENDERE CERTE CANTONATE !!!!!!!!!!!!!!

L’ART. 2 del Decreto afferma che :

...... il territorio dell’ambito 1 è sottoposto a normativa d’uso e di valorizzazione ambientale, ....

Certo!!

Ma precisa pure secondo le disposizioni di detto Piano.

MA IN CHE MANI SIAMO ??????

MA CHE POPOLO SIAMO ?????

MA CHE SINDACO ABBIAMO ?????????

giovedì 23 dicembre 2010

IL MIO PIU' VIVO CORDOGLIO PER LA DEFINITIVA MORTE DELL'ECONOMIA CASTELLAMMARESE.

Con la pessima gestione dell'iter del "Piano Paesaggistico dell'ambito 1" abbiamo accettato l'imposizione della pietra tombale sulla nostra già misera economia.
La confusione regna sovrana fra tecnici privati, pubblici e aministratori. Sappiamo dire cosa si doveva fare solo dopo che le cose sono accadute e non possono più essere riparate.

Non mi va di scendere nei dettagli tecnici anche perché annoiano il lettore, ma cominciate a piangere ormai il malato è praticamente morto sotto l'ultima staffilata insensata.

Non vi fate ingannare dall'altisonanza dell'aggettivo "Paesaggistico" è solo un contenitore di caz.....te che vogliono celare l'incapacità progettuale delle varie dirigenze chiamate ad attuare misure calate dall'alto senza che nessuno gli chiarisca i contenuti tangibili. Si fa filosofia allo stato puro nell'incuranza generale. Si continuano ad imporre vincoli alla proprietà privata e alla libertà di ciascuno senza che la collettività ne riceva un vantaggio misurabile.

(Democrazia è sacrificio dei diritti del singolo per il bene della collettività)

Qualcuno (che non voglia fare pura demagogia) vuole provare a dare un senso a questa valanga di vincoli su vincoli. Si dica chiaramente che nessuno deve più posare un mattone e risparmieremo un sacco di stipendi di burocrati ormai ridotti esclusivamente a vietare le cose che non sono state già vietate dalla enorme mole di normativa conflittuale, ripetitiva e in contradizione.

Cosa racconteremo ai nostri nipoti? C'era una volta un sindaco cattivo? No ci vuole ben altro che un sindaco cattivo per ottenere un risultato così dirompente.


MDB