venerdì 30 dicembre 2011

ALLARMI! ALLARMI! LA CAMPANA SONA............... LI TURCHI SU SBARCATI ALLA MARINA!!

Almeno ad Alcamo si incazzano!!!! Vivaddio non sono di paglia. 
MA VI RENDETE CONTO DI COME CI STANNO FOTTENDO CON LA VASELLINA?                  (e nemmeno poi tanta).
L'unica politica delle amministrazioni nei confronti del problema rifiuti è di incompetenza, inattività, inconcludenza, passività. 
Questi specie di sindaci sanno solo che "la legge prescrive che le spese devono essere tutte a carico dei cittadini" e quindi, invece di preoccuparsi di trovare soluzioni, si limitano a fare una semplice divisione matematica:
Tanto mi costa, diviso tanti cittadini uguale tanto per ciascuno. Evviva li bestia!!!!!!!

Addirittura secondo il D.Lgsl. n. 205 del 3/12/2010 (é già fuori da un anno) tutte le sterpaglie, tagli di piante, foglie cadute. potature non possono essere bruciati in loco, in nessun periodo dell'anno, pena
l'arresto da tre mesi a un anno o con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro.




AVETE CAPITO BENE


Da quest'anno il contadino o il villeggiate non potrà bruciare nemmeno un rametto perchè rischia di essere arrestato in quanto il reato è penale.

Ma si può essere più balordi?

1) I terreni agricoli sono quasi sempre in zone impervie e lontani dalle strade e il cittadino deve spostare nei pressi delle strade una quantità enorme di vegetazione per poi chiamare il servizio di nettezza urbana che la deve conferire in discarica;
2) se le distanze sono grandi dovrà chiamare manovali e mezzi meccanici con costi che incoraggeranno a lasciare le sterpaglie in loco in balia del fuoco estivo;
3) per ogni tonnellata di rifiuto da portare in discarica il comune paga qualcosa come cento euro. Moltiplicatele per migliaia di cumuli per la pulizia di giardini e campagne.
4)Chiaramente, visto che il servizio deve andare a pareggio, è normale che si alzeranno in maniera folle le tariffe e il sindaco dirà che non si può esimere dal farlo.
5) E i contadini che da sempre bruciano la paglia dei campi di grano (ristuccia) a questo punto dovranno raccoglierla stelo per stelo e portarla ai punti di raccolta.
MA SIAMO TUTTI RINCOGLIONITI?!?!?!?!?!? o cosa?
I comuni di mezza Sicilia hanno già presentato petizioni al presidente della repubblica definendo demenziale tale norma e noi stiamo a grattarci i bottoni piangendo sulla crisi che incombe?


Allarmi! Allarmi! la campana sona
Li Turchi su sbarcati a la marina
chi ha le scarpe rotte le risola
io già li ho risolate stammatina.


martedì 27 dicembre 2011

GRAZIE PADRE CROCIATA!!

Devo dire che spesso abbiamo bisogno che qualcuno ci dica anche le cose più ovvie.

Da ragazzo, quando mi facevano studiare la storia, ricordo che mi rammaricavo del fatto che la Sicilia non ne avesse una sua. Mi trovavo a pensare: ma mentre in Toscana si viveva il "Rinascimento" cosa facevano in Sicilia? E al tempo dei greci e dei Romani? E nella preistoria? e nel "Risorgimento"?
Mentre viveva Lorenzo il magnifico cosa c'era in Sicilia? E i poeti erano tutti da Roma in su?
Ma nello stesso tempo mi davo una risposta considerando che in una terra così arretrata (eravamo negli anni 60) ci doveva essere stato sempre il nulla. La povertà, la fame che storia vuoi che abbiano? Ho sempre avuto voglia di saperne di più ma nessun professore sembrava avere le notizie che mi interessavano.

Nei tempi più recenti qualcosa si è cominciato a sentire. Qualcuno ha avuto persino il coraggio di alzare la voce nella denuncia di una precisa volontà di nascondere una storia scomoda per l'unità d'Italia. E forse, penso ora, che a quei professori già la storia l'avessero insegnata mozza e che quindi non lo facevano per obbedire ad un disegno nazionale.
E' vero.
Bisogna che ad un popolo si tolga la propria storia e la coscienza di essere stato un popolo per annullarlo e dominarlo.
E' vero, ma questa cosa ho avuto bisogno di sentirla da altri per sentirla così bruciante e reale. Questa cosa l'ho avvertita nel leggere già le prime pagine della  "Sicilia nella Storia" (in tre tomi) scritta da Padre Michele Antonino Crociata che esamina il periodo che parte dall'invasione araba dell'827 e arriva a quella piemontese del 1860. (Si, non ho sbagliato, ho detto proprio invasione e Castellammare ha pagato un prezzo salatissimo)

Sono ancora alla prima metà del primo volume ma lo leggo avidamente come un romanzo.

Grazie padre Cruciata, spero che questo mio messaggio le arrivi e sarei sinceramente felice di assistere ad eventuali incontri con l'autore che lei volesse tenere sul tema esponendo in breve (ma non troppo breve) i contenuti di un lavoro che le è costato tanta fatica e che non merita di rimanere in sordina negli scaffali di pochi.

Chissà? ....., Teatro Apollo? ......... sabati o domeniche pomeriggio .......... giusto delle chiacchieratine di un paio d'ore ........ così ..... per far crescere una coscienza di orgoglio Siciliano ....... e perché no anche un po' Castellammarese  ....... chissà? .........

Se qualcuno ha il mio stesso desiderio di conoscenza potrebbe aiutarmi ad incoraggiare Padre Crociata a parlarci della sua creatura.
Secondo me non si farà pregare più di tanto (Vedi video).

martedì 20 dicembre 2011

NUOVO INTERVENTO DI "LAVORATRICI REGINA ELENA"

Lavoratrici Regina Elena hanno ancora qualcosa da dire QUI'

mercoledì 14 dicembre 2011