domenica 22 marzo 2009

PIU CI PENSO…… PARTE II

ID: 022.02.08
Si ora siamo sul piano personale, per le offese gratuite che mi ha lanciato contro in quell’incontro di qualche minuto avuto per caso (ma poi non tanto per caso). Proprio lui che conosce la scomodità di avere amici chiacchierati.

Io cerco visibilità dice Bresciani.

E cosa cercavo nel lontano 12 maggio 2006 quando scrivevo ancora le stesse cose alla prima Commissione Straordinaria?

Cercavo visibilità per vedere come si sta a mettersi contro dei Prefetti?

Se avete la pazienza di leggere anche questa (nei commenti di questo post) vi accorgerete che non avevo un bel concetto della gestione dell’Ufficio Tecnico prima dell’avvento del commissariamento.

Ma certo, stavo preparandomi per attaccare il futuro sindaco.

Sono lungimirante io!

3 commenti:

MARTINODB ha detto...

AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE DI
CASTELLAMMARE DEL GOLFO


Oggetto: La democrazia comincia dal protocollo.

Egregio Commissario,
quando s’è saputo che il comune sarebbe stato commissariato ho pensato subito, da cittadino, “Oh, finalmente ci faranno vedere come si amministra un comune in modo sano!”.
Da Ingegnere libero professionista gongolavo perché finalmente sarebbero arrivate regole certe e uguali per tutti.
Certamente ci vorrà qualche giorno, pensavo, ma i giorni sono passati e si vedono solo peggioramenti proprio per effetto della vostra politica della ghigliottina sommaria presto e a qualunque costo senza considerazione alcuna sull’efficienza degli uffici già fortemente disorganizzati e che ora languono feriti a morte (naturalmente parlo solo della realtà che conosco bene e cioè dell’U. T. e del S.U.A.P.
Può darsi che io non abbia cognizione dei vostri compiti e che quindi mi aspetto da voi risultati che non attengono alle vostre competenze ma qualcosa voglio dirvela.
Il compito di “pulizia”, se pulizia c’è da fare, è di solo vostra competenza e ne renderete conto a chi di dovere, ma siccome questa sciagura caduta sul paese ha colpito ciascun cittadino, questo si chiede:
"ma questa procedura contro chi è stata fatta? Chi sono i mafiosi da punire? Da isolare? L’Amministrazione? Il Consiglio Comunale? I funzionari? I cittadini? Tutti? "
Se un capo famiglia entra in casa e comincia a catafottere di legnate tutti i suoi familiari e se ne va senza dire nulla, le assicuro che non è per niente educativo. Ognuno, quando viene punito vuole sapere perché e se lo merita, quindi ci aspettiamo che qualcuno, e chi se non voi, ci degni di un minimo di considerazione e ci aiuti a leggere nel giusto significato quello che ci sta accadendo.
Personalmente ritengo che il vostro intervento tende a risanare il malato con l’accortezza che la virulenza della cura non lo uccida prima.
E allora mi attendo che venga adottata “la madre di tutte le procedure democratiche” LA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA IN TUTTE LE SUE FORME.
La democrazia comincia dal protocollo e non ne può prescindere. Esiste in Italia una legge meravigliosa, la n. 241 del 7 agosto 1990 che è commovente per quanto risulta chiara e decisamente in difesa del cittadino onesto che vuole rimanere onesto senza favoritismi, sotterfugi, amicizie, ritorsioni; del cittadino per il quale è indifferente se sale la destra o la sinistra, il conoscente o lo sconosciuto perché sa di poter salire i gradini del palazzo comunale, con o senza presentazione di documento, con la stessa sensazione rassicurante di andare in un posto amico che lui contribuisce a mantenere affinché gli sia consentito di vivere in modo organizzato e sicuro.
Provi a mandare un suo emissario in forma anonima per vedere cosa succede a qualunque richiesta indirizzata all’U.T., le descrivo alcuni aspetti:
- il protocollo evidentemente ha disposizioni per mettere, a richiesta del presentatore, un semplice timbro di datario su una copia del documento che lo stesso presentatore dovrà procurarsi;
- da quel momento se ne perdono le tracce, non è possibile sapere dopo una settimana se sia passata per il protocollo U.T, se è stata assegnata, a chi e stata assegnata, qual’è l’ufficio competente;
- quando riesci a impietosire qualcuno si guarderà nell’arcaico registro del protocollo U.T. (ma solo perché hai amici) e si cominceranno a fare delle ipotesi sull’assegnazione;
- i funzionari e gli impiegati sanno solo dire, e non sempre, se la pratica è stata assegnata a loro;
- il Dirigente e troppo impegnato a dirigere e ricevere le lagnanze dei cittadini per potersi occupare della burocrazia spicciola.

E questa condizione perdura per mesi, la pratica non verrà mai esaminata se qualche interessato non si darà da fare attraverso conoscenze personali e preghiere a tono sempre basso, i tempi sono dilatabili all’infinito. Eventualmente per i particolari ne possiamo parlare carte alla mano.

Ma questo non perché gli impiegati sono mafiosi, i funzionari e gli impiegati sono:
pochi, impauriti, demotivati, lasciati a se stessi, stressati, senza mezzi idonei e, in molti casi, non formati opportunamente.

Ma dov’è il responsabile del procedimento? Quel funzionario che in base all’art. 5 della legge sopra citata dovrebbe essere il riferimento di chiunque accenda una pratica amministrativa? Dov’è la comunicazione di cui all’art. 8 che evita al cittadino l’umiliazione della questua per conoscere la posizione della sua pratica.

Naturalmente se viene disattesa una legge figuriamoci se possiamo guardare il contenuto della circolare 5 agosto 1989 n. 36970/18.3.2 del Ministero della funzione pubblica dove si richiama l’attenzione sull’opportunità del “cartellino di identificazione del pubblico dipendente” e dei “moduli per la segnalazione di disservizi”

Personalmente nella mia vita ho potuto notare sulla mia pelle ché se conosci qualcuno, se ti comporti bene, se all’occorrenza sei disponibile, molte porte si aprono e molte cose si risolvono, ma se assumi un atteggiamento altero, conscio dei tuoi diritti e principalmente dei doveri, se pretendi quello che ti è dovuto per diritto in quanto persona e cittadino allora molte porte restano chiuse molte cose sono difficili da risolvere e può anche capitare qualcosa di spiacevole perché c’è sempre qualcuno che ti vuole insegnare “come si campa”.
No, guardi, non sto parlando della mafia, con la quale penso di non essermi mai incontrato almeno in modo conscio, parlo della burocrazia a tutti i livelli.
Si figuri che, in qualsiasi posto mi trovi, se vengo in contatto con un funzionario cortese e disponibile, la mia naturale diffidenza e malizia mi porta a pensare che alla fine mi chiederà un compenso per la sua disponibilità anziché pensare di avere di fronte una persona solo cortese.

Aspettavo che i miei colleghi avessero un moto di disgusto simile al mio e quindi mi proponevo di esporre in sede di categoria queste mie valutazioni ma considerato che nulla ancora si muove prendo questa iniziativa che, a scanso di equivoci preciso non essere contro nessuno ma solo contro un metodo, contro l’apatia, la disorganizzazione, l’incertezza delle procedure e dei risultati. Se nonostante ciò qualcuno si ritenesse offeso la prego di credere che non me ne frega assolutamente niente e che mal che vada mi preparerò con sopportazione a subire le eventuali ritorsioni che potranno venire.
L’economia di questo paese non esiste più, quelle poche concessioni edilizie che prima si producevano sono svanite, la commissione comunale edilizia è scomparsa. Ma cosa si dovrà vedere ancora prima di reagire.

Leggo nell’art. 1 della L. n. 241/90:
"L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità........"
Da qualche altra parte ho letto:
"LA BUROCRAZIA E’ UNA MACCHINA CHE AMMINISTRA SOLO SE STESSA E CERTE VOLTE NEMMENO CI RIESCE".

In ogni caso qualora non fosse ancora chiaro il motivo della presente esprimo formalmente la mia richiesta:

Il sottoscritto Ing. Martino Di Benedetto, nato a Castellammare del Golfo il 28/10/53 ed ivi residente, con studio in via Selinunte n. 20, con la presente nota chiede, nella qualità di tecnico libero professionista e cittadino, che venga applicata la legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modificazioni e integrazioni unitamente ad ogni altra norma in tema di trasparenza amministrativa e semplificazione dei procedimenti amministrativi.
Castellammare del Golfo, lì 12 maggio 2006
Ing. M. Di Benedetto

MARTINODB ha detto...

Pensate che mi abbiano risposto?

Ma nemmeno per sogno!

Allora cosa ho fatto?

Ho scritto al Prefetto della Provincia di allora (Pensate che ingenuo).

A che cosa è servito?

Assolutamente a nulla.

Poi, come sappiamo, la commissione è stata commissariata. Mah! Vacci a capire.

Anonimo ha detto...

Sarei curioso di sapere se la legge dice qualcosa anche in merito all'obblido di riscontro...

Se non ricordo male sono obbligati a rispondere...uhm...

In ogni caso, è incredibile!

Ho anche il dubbio che non te l'abbiano letta!
L'avranno cestinata presto!
Non avevano tempo, su! Ti pare?

Che posto anarchico il nostro!

La legge è assente, non si conosce, se si conosce si fa finta di non conoscerla, se non si fa finta di non conoscerla, più semplicemnte non si applica proprio

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