venerdì 13 novembre 2009

CHE PRIVACY!!!

Definizione di
PRIVACY: invenzione burocratica creata a tavolino dalla burocrazia disonesta e serva del potere in contrapposizione al concetto rivoluzionario che per un istante fugace si stava affermando e che prendeva il nome di “Trasparenza”. Con tale invenzione si fa finta di proteggere il cittadino per poterlo fottere meglio.

Vedrò di inserire questa definizione in Wichipedia” vediamo se me la passano.

A cosa mi riferisco? Posso fare tanti esempi da riempire la memoria di un moderno computer e non è detto che non deciderò di esaminarne uno per volta. A puntate.

Qualunque cittadino per esaminare un “atto pubblico” deve “dimostrarne l’interesse” e già questo è un gancio importante che può (se vogliono) fermare una richiesta di accesso agli atti o renderla estremamente difficile.
Di contro non viene considerato importante, ai fini della privacy, essere obbligati a rendere pubblica la distribuzione interna dei nostri appartamenti privati che sono quanto di più intimo esista dopo la nostra persona.
Siamo obbligati e distribuire copie della pianta di casa nostra a mezza Sicilia:
Soprintendenza, Forestale, Genio Civile, Ufficiale Sanitario, Comune, Catasto.
E non mi venite a raccontare che i dati sono riservati e ben archiviati perché basta entrare in qualsiasi ufficio per rendersi conto della facilità di accesso alle pratiche incustodite.
In democrazia si ammette e si impone il sacrificio del singolo per il bene della collettività (se poi il singolo è un signor nessuno la cosa viene meglio). La cosa è senz’altro condivisibile, ma dove starebbe il vantaggio della collettività nel conoscere la distribuzione interna del mio appartamento, con tutti gli impianti (di illuminazione, di allarme, di approvvigionamento e distribuzione idrica) ?

- alla Soprintendenza: non interessa assolutamente perché questa ha titolo di valutare solo l’aspetto esterno a meno che non si tratti di edifici di particolare interesse artistico, storico o culturale.

- alla Forestale non interessa assolutamente perché si deve pronunciare su aspetti di carattere idrogeologico che riguardano i movimenti di terra;

- al Genio Civile non interessa perché la precisa posizione dei tramezzi interni non influenza il calcolo sismico della struttura;

-all’Ufficiale sanitario compete la valutazione relativa all’aspetto igienico sanitarie dell’abitazione ma le regole che stabiliscono i requisiti di salubrità sono talmente semplici e codificati che possono benissimo essere asseverati dal tecnico abilitato sotto la sua responsabilità;

-al comune, tolto l’aspetto igienico-sanitario, interessano soltanto il numero di unità immobiliari e il rispetto degli standard urbanistici e quindi le piante degli appartamenti non sono necessari. Il tecnico abilitato può dichiarare sotto la sua responsabilità le superfici utili e i dati necessari alla valutazione degli oneri concessori;
-al Catasto non serve la distribuzione interna ma solo il numero di vani e le caratteristiche di finitura che possono essere dichiarate dal professionista. La distribuzione in pianta non aggiunge niente alla valutazione di competenza del catasto.

Sembra impossibile e ridicolo ma questo adempimento si continua a fare per semplice abitudine con grave nocumento della privacy del cittadino e nessuna utilità per la collettività.

Di contro esistono una molteplicità di ulteriori risvolti negativi per il cittadino.
1) visto che la pianta è stata presentata, ogni volta che la devo variare anche di pochissimo devo seguire una procedura che necessità del tecnico. E il cittadino paga.
2)Qualunque modifica che va al di la della piccola variazione di tramezzo, come per esempio lo spostamento di una finestra, necessita di un vero e proprio progetto con perdite di tempo, costi progettuali e amministrativi esagerati. E paga il cittadino.
3)Siccome a Castellammare tutto è più difficile che altrove, si viene a creare su queste cose insignificanti e inutili un indotto di denunce e procedure di sanatoria stressanti, costose, con tempi biblici di completamento.

Mi fermo perché le letture lunghe stancano, ma sarei curioso di sentire la posizione di chi difende questa inutile abitudine di presentare le piante delle distribuzioni interne.
Quanto sarebbe più semplice e infinitamente più economico semplificare questa inutile presentazione di documenti che ci rende sempre più schiavi di una burocrazia ottusa che ha perso il senso della sua stessa esistenza.

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