venerdì 3 settembre 2010

COSA DA NON CREDERCI!!!!

Finalmente il comune ha deciso di applicare la normativa e le procedure che ormai da tempo immemorabile chiedo che siano applicate e precisamente il rilascio della certificazione di presentazione di pratica edile ed il rispetto dei termini di formazione del silenzio assenso (Attenzione la norma è del 1994 cioè di 16 anni or sono. Meglio tardi che mai).

Allora direte ma dove stà l'incredibile? Ora vengo e mi spiego.

La norma sul silenzio assenso nasce come ripiego in considerazione dei lunghissimi periodi di istruttoria da parte degli uffici tecnici dei comuni. Il governo regionale per venire incontro al cittadino fissa dei termini perentori trascorsi i quali il cittadino, se vuole, effettua degli adempimenti indispensabili previsti dalla stessa legge e va a costruire a suo rischio e pericolo nel caso ci fossero delle imprecisioni o errori interpretativi della norma (Se vogliamo è un procedimento molto pericoloso per la giungla di normative non sempre chiare e al volte contraddittorie) ma in ogni caso se il cittadino e il suo tecnico se la sentono possono avvalersi dell'agevolazione.

Il perno della questione sta proprio nel fatto che questa è una agevolazione di cui il cittadino poteva avvalersi oppure no.

Cosa fa l'amministrazione? Rende obbligatorio il procedimento del silenzio assenso e rlancia con una porcheria da manuale del Menga per buttare nel cestino tutte le pratiche presentate negli anni passati e rimaste ancora inevase non per colpa del cittadino che ha comunque speso bei soldini per la presentazione della stessa.

Ecco il colpo da maestro: le pratiche presentate in passato dopo i 120 giorni previsti dalla norma si considerano (e quì stà l'interpretazione contestabile) con Concessione edilizia rilasciata quindi per legge entro un anno bisognava aprire i lavori, questo non è stato fatto e quindi tutte le concessioni si considerano decadute e le relative pratiche archiviate in un solo colpo.

Tralasciando l'aspetto strettamente legale che ho esposto nella mia opposizione scritta per come norma prevede e che metterò a disposizione di chi volesse leggerla voglio qui esaminare l'aspetto morale di questa decisione.

Dopo tutti questi anni l'amministrazione decide in modo quanto meno garibaldino che può mandare al mecero tutte le aspettative dei cittadini e dire: 1 a 0 e palla al centro senza seguire alcuna procedura legale. Il cittadino viene visto come la controparte e non come colui che ha delegato e pagato affinché gli rendessero più facile la vita.

Hanno ottenuto in un attimo due cose importanti:
- creare una nuova procedura tutta a carico del cittadino riservandosi la prerogativa di fare solo atti di diniego;
- hanno azzarato le pratiche in giacenza.

Bravi!! E allora il personale diventa esuberante e possiamo mandarne a casa una buona parte perché non si capisce cosa faranno se tutto sarà ricondottoalla sola vigilinza e repressione.
Ma visto che per le nuove pratiche non necessiterà molto tempo si poteva continuare a istruire quelle pregresse rispettando legge e rapporti umani oltre che civili.

Ma perché non riesco a fare degli interventi più concisi? Non ho il potere della sintesi. Mi taccio, ma ritornerò sull'argomento.

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