sabato 14 aprile 2012

QUANDO SI PREDICA BENE E SI RAZZOLA MALE.

Ricevo, per conoscenza, dal Dott. Giuseppe Ancona una nota che egli ha fatto pervenire al Sindaco Bresciani in questi giorni e i cui contenuti mi sembrano parecchio importanti.

Chi mi conosce sa che i miei rapporti con Ancona non sono stati idilliaci durante il suo mandato e forse per gli stessi motivi per i quali mi trovo in contrasto con l'attuale sindaco. Quando voto un sindaco con convinzione e questo non si dimostra intellettualmente onesto nei miei confronti o nei confronti del paese tendo a dimenticare tutti i lati positivi e ad esaltare solo i negativi.  Questo in politica è sbagliato, ma io non sono un politico ne sono legato a qualunque catena di partito (veramente però, non come qualcuno che conosco!).

Premetto che in questo momento tutti i partiti, senza nessuna eccezione, mi fanno ribrezzo per il contenuto umano di scadentissimo livello e che quindi pubblico questa nota non per lo scopo politico che probabilmente muove le azioni di Ancona ma perché credo che nella sostanza abbia ragione.

Se l'Amministrazione ha addirittura fatto una delibera per obbligarsi a costituirsi parte civile in ciascun processo di mafia che interessi il comune di Castellammare e se è provato che le accuse contro il senatore Dalì riguardano interessi mafiosi che hanno portato così tanto danno all'intera popolazione Castellammarese mi sembra ovvio che la costituzione di parte civile sia atto assolutamente dovuto.

In alternativa, correttezza vuole che il sindaco spieghi pubblicamengte qual è la ragione che ha portato l'amministrazione a ritenere di non doversi costituire in giudizio nonostante il deliberato della stessa.

Passo alla pubblicazione della lettera:





1 commento:

Anonimo ha detto...

ancona doveva chiedere la sospensione del decreto di scioglimento del nostro comune per tutelare il nostro paese e la sua dignità.
ora se crede che il senatore sia colpevole perchè non si decide a procedere nei suoi confronti e spera che altri lo facciano .si assuma le sue responsabilità,almeno una volta.