giovedì 30 agosto 2012

I PASTICCIONI

Nella foga di recuperare soldi l'amministrazione ritiene di essere esentata dal riflettere. Non si preoccupa di essere giusta e equa ma ritiene che la congiuntura economica la autorizzi a prelevare dalle tasche dei cittadini non già il dovuto ma quello che può e come può.

1) Mi è sembrato di capire, sarò ben lieto di essere smentito, che nel contratto con l'ATO per la raccolta dei rifiuti sia compreso nel prezzo  che già paghiamo la gestione delle cartelle esattoriali. Ma il comune di Castellammare ha fatto una convenzione onerosa con una società che si stà occupando di rivedere le cartelle e scovare gli evasori pagando questo servizio con fior di quattrini. Risultato? Questa società, con l'arroganza che ormai ci è abituale, sta costringendo i cittadini a perdere tempo ed energia per produrre documenti e dichiarazioni che potrebbero comodamente richiedere agli organi competenti e poi eventualmente consentire ai cittadini di apportare modifiche se necessarie.
In ogni caso non si capisce per quale motivo questo lavoro non potevano farlo gli impiegaati comunali eventualmente affiancati dai precari.

2) Ora sta nascendo la storia dei passi carrabili. E di nuovo il cittadino deve correre a dichiarare, dimostrare, contestare, consultare. Ma dove sono scritte le regole del gioco? Ho letto il regolamento e vi assicuro non dice nulla. Non dice chi è obbligato a pagare. Non dice se è un obbligo o una scelta, (io posso avere una porta grande ma non usare il locale come garage). Non dice quali diritti vengono garantiti a chi paga. Non dice quali caratteristiche tecniche devono avere i passi carrabili e quali deroghe il comune voglia applicare visto che se valgono quelli fissati dal Codice della Strada dobbiamo chiudere tutti i passi (12 m dagli incroci, spazio sufficiente a fermare un veicolo senza intralciare la via o in alternativa l'apertura automatica delle serrende ecc) . Non dice quali sono i casi in cui il comune può negare l'autorizzazione. Non precisa che in base alla legge chi non usa o non intende usare un passo carrabile può farlo rimuovere (Questo è anche il caso in cui i passi sono stati realizzati autonomanente dal comune in occasione dei lavori di costruzione della strada stessa ed il privato non l'ha richiesta e non ne ha interesse).
Anche per questo ci saranno contenziosi, intasamento degli uffici, perdite di tempo per i cittadini.
Bisogna pagare, ma bisogna chiarire quali servizi riceve in cambio il cittadino e bisogna poi garantire che tali diritti possano essere esercitati. (I vigili urbani non possono rispondere che non possono farci nulla quando si segnala che qualcuno ha posteggiato davanti a un passo carrabile. Se pago devo ricevere un servizio.)

3) L'amministrazione fa orecchio da mercante rifiutandosi di considerare la possibilità di far pagare tramite esattoria solo quelli che si sono resi morosi nei pagamenti consentendo alle persone per bene e puntuali di rispiarmare somme considerevoli su tutti i pagamenti (circa il 20%).

4) Hanno rifatto il regolamento sulle tariffe per i rifiuti e continuano a confermare il metodo dei metri quadrati come se fossere le superfici a fare i rifiuti e non i componenti del nucleo familiare. Bisogna contribuire in funzione dell'effettiva capacità di produrre rifiuti. Il fatto di avere più case e più grandi mi viene considerato già in ambito IMU. La vecchietta con 130 metri quadrati di appartamento non deve essere penalizzata. I posti macchina non fanno rifiuti. Gli studi professionali producono un cestino di carta la settimana. Ognuno deve pagare in funzione della sua potenzialità di produrre rifiuti, poi devono esistere anche le eccezioni per i casi particolari ma occorre giustizia ed equità.

5) Con queste premesse, l'assunzione del servizio dell'acqua, vista la mancanza assoluta di programmazione ed organizzazione, rischia di diventare un'avventura con un salto nel buio. E' certamente l'occasione per dare lavoro e migliorare il servizio ma ci vuole pure una testa pensante.

6) ................................ (la lista non è finità ..)

Tutto questi mali hanno una radice comune: la mancanza di informatizzazione del comune e di dirigenti degni di questo nome che sanno calcolare bene le indennità loro spettanti ma sorvolano sulle personali capacità organizzative e gestionali.

A capo di tutto un sindaco confuso.
 

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