giovedì 17 giugno 2010

ANCORA SOPRUSI AI CITTADINI

Credo che ormai tutti sappiano che per richiedere al comune qualunque provvedimento Amministrativo riguardante un fabbricato esistente bisogna dimostrare che lo stesso sia regolare. Va bene, è giusto.

Quello che non andava bene è che le procedure per la dimostrazione erano piuttosto approssimative e quello che più dava fastidio era che si applicava una certa talvolta pesante discrezionalità.

Per tale ragione, da due anni, chiedevamo di avere date e procedure certe e principalmente ragionevoli e rispettose del cittadino.

Finalmente ho visto circolare nei corridoi dell'U.T. una nota che non so come definire perchè essa stessa non si definisce (credo che sia una nota interna, visto che è indirizzata al personale tecnico ed amministrativo e non ai tecnici esterni e ai cittadini che sono poi le vittime finali di tale nota).

Ritenendo che quella nota deve essere messa a conoscenza dei cittadini sono riuscito ad averne una copia e a leggerla.

Leggendo avverto subito qualcosa di piacevolmente strano nelle premesse della nota perchè sembra scritta da un tecnico esterno, con tono equilibrato e non preconcetto e con riflessioni e conclusioni che sembrano tenere conto delle esigenze del cittadino e del fatto che il disordine urbanistico ed edilizio in cui siamo vissuti non è certo solo colpa del popolo.

Ma la mia sodisfazione è durata poco perchè nelle conclusioni del documento è riapparsa la figura del burocrate con tutta la sua carica di insofferenza per il cittadino.

Da oggi chiunque intenda fare anche un piccolissimo lavoro sul suo fabbricato che preveda il rilascio di un qualsiasi provvedimento dovrà:

- dichiarare con atto di notorietà l'epoca della costruzione (e fin qui tutto a posto);
- far redigere una perizia giurata da un tecnico (intervento non certo gratuito);

- attivarsi per portare quanto più prove possibili (e a questo punto rientra in tutta la sua potenza la discrezionalità).

Stò parlando anche di piccolissimi interventi quasi insignificanti.

Faccio un'affermazione pesante e che non prendetela come una battuta:

- sono disposto a scommetere con chiunque che non esiste una sola unità immobiliare a Castellammare (e non mi voglio allargare all'italia) che possa superare un esame tale da potere fare affermare ad un tecnico (in una perizia giurata) che sull'immobile non siano state apportate variazioni non autorizzate che avrebbero necessitato di provvedimenti amministrativi da parte del comune. E possiamo cominciare anche dalla Casa del Sindaco, dagli edifici comunali per poi passare alla mia e quella di chiunque altro.

Proviamo?

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